L'ascesa del Giappone: Da stato isolato a "Guardiano dell'Asia"

Negli ultimi  anni il Giappone ha conosciuto un boom economico incredibile ed è riuscito a mantenersi stabilmente tra le primissime potenze economiche mondiali. E pensare che appena 170 anni fa la situazione era agli antipodi rispetto a quella attuale.

UN PAESE FUORI DAL MONDO

samurai

Intorno al 1850 il Giappone era praticamente isolato dal resto del mondo. La società era strutturata in maniera gerarchica. C’era un Imperatore che aveva poteri limitati. Il vero padrone dello stato era lo Shogun, la massima carica militare, che aveva in pugno anche le famiglie più ricche del paese (Daimyo), obbligate a sottomettersi al suo volere.

In una posizione inferiore si trovava la casta dei Samurai, che non erano solo guerrieri, ma anche funzionari dello stato. Infine, al livello più basso della gerarchia, c’erano i contadini, gli artigiani ed i pescatori, i quali costituivano la maggior parte della popolazione.

 

 

L’economia era molto arretrata e si basava quasi esclusivamente sull’agricoltura e sull’artigianato della seta e della paglia. Non erano presenti industrie e mancava qualsiasi tipo di infrastruttura.

Il Giappone non aveva alcuna intenzione di aprirsi al resto del mondo per allargare i propri orizzonti e migliorare la propria situazione economica.

L’unico contatto con l’estero avveniva una volta l’anno, quando una nave olandese poteva gettare l’ancora nel porto di Nagasaki per lasciare alcune casse di prodotti per scambiarle con altre mercanzie.

UNA SVOLTA IMPREVISTA

Nel 1853 una flotta da guerra degli Stati Uniti, capitanata dal commodoro Matthew C. Perry, intimava l’apertura dei porti per le sue navi. Il Giappone rifiutò e le navi statunitensi, in risposta, bombardarono i villaggi costieri e si allontanarono.

Nel 1854 gli Stati Uniti rinnovarono la richiesta. Il Giappone, seppur controvoglia, cedette. Da quel momento anche alcuni stati europei (Inghilterra, Francia, Germania e Portogallo) ottennero il diritto di commercio con i nipponici.

Questa vicenda portò ad una svolta nella storia giapponese. L’Imperatore del tempo, Meiji Tenno ( sovrano celeste), si rese conto che il Giappone avrebbe dovuto modernizzarsi ed adeguarsi agli stati occidentali, proprio per evitare altre umiliazioni da parte degli americani e degli europei.

UNO SVILUPPO INCREDIBILE

Nel 1868 la struttura dello Stato giapponese cambiò radicalmente. I poteri vennero accentrati nelle mani dell’Imperatore che era affiancato da pochi fidati funzionari e da un ristretto Parlamento. Vennero confiscati tutti i beni dello Shogun, delle ricche famiglie nobili e dei Samurai, ma soprattutto vennero attuate delle riforme importantissime.

In ambito fiscale vengono sostituiti i vecchi tributi, che venivano pagati per lo più in natura , con delle tasse in denaro. Queste permisero alle finanze giapponesi di rifiatare. Venne introdotto l’obbligo scolastico di 5 anni per i bambini maschi. Le famiglie che potevano permetterselo mandavano i propri figli a studiare all’estero. Negli Stati Uniti per studiare medicina, in Germania per imparare la chimica e migliorare la tecnica di fabbricazione delle armi, in Inghilterra per rubare i segreti della lavorazione dei tessuti e delle costruzioni navali.

Si cominciarono a tradurre migliaia di libri occidentali, fu messo da parte il calendario tradizionale e fu introdotto il modello occidentale scandito in settimane ed anni.

Dulcis in fundo, furono chiamati tecnici stranieri per addestrare il personale giapponese. Bastarono appena 40 anni (dal 1870 al 1910) per permettere al Giappone di diventare una delle più grandi potenze mondiali.

IL GUARDIANO DELL’ ASIA

Dopo il clamoroso sviluppo economico, il Giappone organizzò anche un esercito ed una flotta molto potenti. Nel 1894 si accese un conflitto con la Cina per il controllo della Corea. L’esercito giapponese spazzò via quello cinese e assunse il controllo non solo sulla Corea, ma anche su Formosa (odierna Taiwan). Il Giappone andava assumendo a tutti gli effetti il ruolo di “Guardiano dell’Asia”.

IL CROLLO DEL MITO DELL’UOMO EUROPEO

Nel 1904 la Russia tentò un’incursione in territorio cinese, ma il Giappone intervenne militarmente e in meno di un anno sconfisse sia l’esercito che la flotta russa, arrivando anche ad un passo da Mosca. Per la prima volta, dopo centinaia di anni crollava il mito dell’invincibilità dell’uomo europeo.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!