come leggere le etichette

Al giorno d’oggi le persone sono sempre più consapevoli che il mercato non utilizza le materie prime e gli ingredienti migliori. Questo perché i soldi sono sempre meno e per realizzare prodotti a basso costo si va ad incidere sulla qualità, in più perché alcune ditte possono applicare maggiori ricarichi spendendo sempre meno. E’ il cosiddetto  “mercato baby”.

Molti preferiscono non leggere, non informarsi, probabilmente perché una volta che sai non puoi più far finta di niente.

Questo è il motivo di questo articolo e forse ecco perché voi siete qui.

Per capire meglio il prodotto che abbiamo davanti disponiamo di numerosi strumenti. Non facciamoci ingannare dalle scritte in grassetto sulle confezioni, messe appositamente in evidenza.

Concentriamoci su quelle sul retro, molte volte scritte piccolissime. Sto parlando della lista degli ingredienti e dei vari simboli apposti sulle confezioni.

I simboli  non dicono nulla ad occhi inesperti, ma una volta che imparerete a conoscerli vi descriveranno per filo e per segno il prodotto. Ecco perché vale la pena imparare ad interpretare le informazioni che le aziende sono obbligate a fornirci.

ATTENTI ALLE PUBBLICITA’: L’abitudine di informarci su cosa contiene l’etichetta, quindi, deriva dalla comprensione della stessa. Le pubblicità, ovviamente, nascono per attrarre il cliente a comprare “il prodotto super straordinario, che vi renderà meravigliosa la vita”, alla “venghino signori venghino”, ed in effetti ormai siamo abituati a comprare il prodotto basandoci  sui messaggi che vengono miratamente studiati per colpire la nostra attenzione.

Le pubblicità sono differenziate per classi di consumatori. Hai i capelli secchi? Prova l’olio straordinario. Non hai tempo per lavarti i capelli? Prova lo shampoo senza risciacquo. Hai le rughe? Questa crema con i mattoncini lego inclusi ti ricompatterà il viso.

Come avrete notato vengono spesso utilizzati termini ambigui e a volte poco onesti. Quindi per prima cosa non facciamoci ingannare dalla pubblicità e da confezioni bellissime piene di colori e belle immagini,  con termini ingannevoli come “Eco” “bio”, “naturale”.

Attenzione agli ingredienti miracolosi, che però sono presenti in dosi a volte inferiori all’ 1%. Per esempio creme all’olio di argan con lo 0.5 di olio di argan, o shampoo ai fiori di ciliegio, (per esempio il Garnier) con l’ingrediente a loro dire principale all’1% (  quindi la morbidezza del capello non verrà data dal ciliegio, ma dai siliconi contenuti negli ingredienti che certamente la casa produttrice eviterà di nominare sull’etichetta).

Prodotti ipoallergenici, per pelli sensibili e con ingredienti naturali: quando si tratta di etichette di prodotti per la cura della pelle, non credere a tutto quello che c’è scritto. I consumatori scelgono i prodotti etichettati “per pelli sensibili” o “ipoallergenici” ritenendo che questi prodotti siano più delicati sulla pelle e con meno probabilità di causare reazioni allergiche. Tuttavia, poiché questi termini non sono regolati dall’Agenzia degli Alimenti e Farmaci degli Stati Uniti, non vi è alcuna garanzia che  non irritino la pelle o causino una reazione.

LA NORMATIVA: L’8 febbraio 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, n. 32, il decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 231 “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 1169/2011. Il provvedimento, entrerà in vigore il 9.05.2018. (per maggiori info: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/industria-alimentare/etichettatura-alimentare ).

Cosa prevede il regolamento Ue. Il punto focale è l’origine dell’ingrediente primario. Le aziende avranno l’obbligo di indicarne l’origine, se diversa da quella del prodotto finito. Per esempio una confezione di pasta lavorata in Italia dovrà indicare anche l’origine del grano, se questo proviene da un paese estero.

Sebbene si tratti di una norma estremamente positiva ed utile, anche qui esiste l’escamotage per dribblarla. L’obbligo, infatti, non varrà per le indicazioni geografiche protette Dop e Igp, ma soprattutto non si applicherà ai marchi registrati che, a parole o con segnali grafici, indicano già di per sé la provenienza del prodotto.

Questo vuol dire che se una confezione di un qualsiasi prodotto avrà già una bandiera italiana disegnata o un qualsiasi altro riferimento all’Italia, non ci sarà bisogno di indicare la provenienza dell’ingrediente principale.

Tutto ciò suona ridicolo, sempre più consumatori si troveranno a consumare prodotti “made in Italy”, prodotti in realtà all’estero.

INGREDIENTI AD IMPATTO ZERO: Partiamo dal presupposto che non esistono ingredienti ad impatto zero. Ciò che ci spalmiamo o che utilizziamo per lavare i panni ha un effetto sull’ambiente anche dopo che questi prodotti finiscono sciacquati via giù per lo scarico.

Ne abbiamo parlato anche in alcuni video: nei corsi d’acqua molti studi hanno riscontrato significative concentrazioni di sostanze derivanti dai PPCPs (Pharmaceuticals and Personal Care Products and Pollutants).

Quello che possiamo fare è preferire prodotti contenenti sostanze il cui impatto sull’ambiente sia meno negativo di altre. Imparando a conoscere e riconoscere gli ingredienti dei prodotti che acquistiamo quotidianamente possiamo contribuire in maniera concreta alla salvaguardia dell’ambiente. 

Lo so, alcuni di voi potrebbero pensare “ eh ma tanto lo faccio solo io, e poi le aziende riversano nei fiumi i peggiori inquinanti. Sono una goccia nel mare”. Da un lato avete ragione, ma vi assicuro che da quando sono diventata consapevole mi rendo conto che se ognuno di noi facesse attenzione a queste cose, il mondo diventerebbe un posto migliore davvero. Dopotutto l’acqua è l’oro blu e tutti noi, quando per un guasto o per altro non ne possiamo usufruire, ci rendiamo conto di quanto sia importante.

INGREDIENTI PERICOLOSI PER L’UOMO: Se poi non vogliamo pensare all’ambiente, potremmo quantomeno pensare a noi, alla nostra salute, alla salute delle persone a cui vogliamo bene, soprattutto ai bambini. Certo non stiamo facendo inutili allarmismi, per quanto riguarda i cosmetici devono essere sicuri per legge, anche se poi leggiamo alcuni ingredienti che sono nocivi o comunque negativi per l’essere umano ( leggi anche l’articolo “Sale nello shampoo” , “ Siliconi”. 

Il confine tra sicurezza ed effetto tossico di una sostanza è determinato dalla dose in cui viene assunta. Molti sistemi di classificazione degli ingredienti cosmetici (Biodizionario, Skin Deep®) vogliono però porre l’attenzione sull’effetto a lungo termine. In altre parole, la stima della sicurezza di un prodotto dovrebbe considerare che il consumatore ogni giorno usa più prodotti cosmetici e per l’igiene della persona, quindi entra in contatto più e più volte con una medesima sostanza aumentando l’assunzione e quindi il rischio.

Come consumatori, quindi, leggendo l’etichetta possiamo scegliere di non comprare i prodotti con determinati caratteristiche. Io per esempio non compro prodotti con SLS, con Dismethicone, con tensioattivi, con petrolati e cerco sempre prodotti biologici e non testati sugli animali.

ALLERGIE: Ho iniziato a sospettare dei saponi per i piatti, un giorno in cui utilizzando una nota marca di detersivi ho avuto una eruzione cutanea allergica sulle mani fino agli avambracci. Vi dico questo perché se una sostanza ci provoca reazioni allergiche, è opportuno evitare l’utilizzo di quei prodotti che la contengono.

SIMBOLI: Esistono molti tipi di certificazioni e autocertificazioni, e in base alle proprie esigenze ciascun consumatore può scegliere il prodotto che rispetti determinati parametri di qualità o abbia caratteristiche particolari. Ad esempio Ecolabel ed Icea:

                                          

 

COSA NON CI DICE L’ETICHETTA: Non possiamo conoscere i quantitativi o le dosi dei singoli ingredienti nel contesto formulativo, quindi il suo “comportamento” in relazione alla quantità in cui viene utilizzato e all’interazione con gli altri ingredienti presenti in formulazione.

Questo articolo nasce per comprendere quante cose ci possono dire etichette e simboli, cerco sempre di spiegarli. Li trovate negli articoli della categoria recensioni di questo blog, divisi per Beauty, Home e Pet. Le recensioni riguardano prodotti mediamente eco-compatibili. L’acquisto ad oggi dovrebbe avere un peso diverso, necessita di uno spirito critico maggiore per distinguere tra pubblicità e verità.

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Author: ErikaStreppa

Erika. Blogger, riccia bionda naturale, amante dei cani e della natura. Mi interesso di Ambiente, Sport, Attualità e faccio anche qualche Recensione. Sono appassionata di Biocosmesi, sempre alla ricerca della Tabella INCI perfetta!